INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO 2016

I magistrati onorari vorrebbero il pane, ma anche le rose.

Ieri il Movimento Sei Luglio ha esordito in 21 distretti di Corte d'Appello, consegnando la sua proposta di emendamento ai rappresentanti del Ministero della Giustizia intervenuti alla celebrazione. Grazie a tutti i colleghi che hanno reso possibile questa bellissima giornata, anche a quelli che, pur in programma in tre sedi, non sono riusciti a intervenire per mancanza di tempo, ma hanno comunque consegnato la rosa dei diritti negati insieme all'emendamento Sei Luglio (anche al Ministro Andrea Orlando a Palermo). L'inaugurazione dell'anno giudiziario di Torino si è svolta con la proiezione sul maxischermo di un pensiero di Yutang Lin, che esprime proprio il sentimento del Movimento Sei Luglio: 
"La speranza è come una strada nei campi: non c’è mai stata una strada, ma quando molte persone vi camminano, la strada prende forma". Questa inaugurazione è la prova della strada che sta prendendo forma grazie all'impegno di tutti i magistrati onorari che sono entrati nel Movimento. 

Riportiamo la brillante chiusura dell'intervento di Giulio Calogero, a Napoli, che,  parafrasando la battuta finale  del film Ci eravamo tanto amati, citata dal Procuratore Generale ("Il futuro è passato e non ce ne siamo accorti"), ha detto:  "Non vogliamo che il nostro futuro sia un ricordo del nostro passato ma vorremmo che il nostro passato fosse la forza del nostro futuro".

 

Segue l'elenco dei colleghi che si sono resi disponibili a intervenire (da ascoltare su Radio Radicale). In ogni sede è come se fosse intervenuta Paola Priori (VPO Torino), che ha rilanciato lo slogan bread and roses e ci ha consentito di tradurre in rose l'articolo 36 della Costituzione. A Palermo, per dirla con Nanni Moretti, Il Movimento Sei Luglio è stato notato di più di più non intervenendo, grazie a Giulia Benltey.

PALERMO, 30 GENNAIO - “Nella nostra realtà lavorativa non siamo più onorari perchè nell'impiego concreto, come ha riconosciuto il Csm, mancano i 'tratti morfologici indefettibili' della figura onoraria: occasionalità, accessorietà, temporaneità dell'incarico. Di fatto siamo diventati lavoratori precari senza alcuna assistenza per malattia, infortunio, maternità, ferie, contributi previdenziali. Una condizione che viola le direttive europee ma anche un caposaldo dell'ordinamento giuridico poiché la precarietà è incompatibile con le funzioni che svolgiamo”. E' un passo del breve intervento che un magistrato onorario, il vice procuratore onorario Giulia Bentley in rappresentanza del movimento Sei luglio, avrebbe dovuto svolgere in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, al cospetto del ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
Un ruolo importante quello della magistratura onoraria, riconosciuto, tra gli altri, anche dal presidente dell'Ordine degli avvocati di Palermo, Francesco Greco.
Poi, per motivi organizzativi, è saltato per il prolungarsi degli altri interventi istituzionali – in accordo con il presidente della Corte d'appello Gioacchino Natoli – ma il rappresentante del movimento “Sei luglio”, alla fine della cerimonia è riuscita ad intrattenersi con il Guardasigilli al quale ha consegnato la sua breve relazione accompagnata da una rosa bianca in cui erano spillati alcuni brevi messaggi: “malattia”, “contributi”, “maternità”, “dignità”.
PA8

Roma:  Mario Pesce (VPO Roma)

Ancona:  Catia Letizi (VPO Urbino)

Bari: Giovanna Moretti (GdP Barletta)

Brescia: Mascia Buffaldi (VPO Mantova)

Cagliari:  Claudia Mazza (VPO Cagliari)

Caltanissetta:  Francesca Dara (VPO Palermo)

Campobasso: Antonio Barulli (GOT Campobasso)

Catania:  Ignazio Di Maria (VPO Siracusa)

Catanzaro:  Pietro Sommella (GOT Cosenza)

Firenze:  Pamela di Guglielmo (VPO Grosseto)

Genova: Daniela Panella (VPO Genova)

L’Aquila: Federica Cavallo (VPO L'Aquila)

Lecce: Gabriele Marasco (VPO Lecce)

Messina:  Cettina Gulletta (VPO Patti)

Milano:  Silvia Amoretti (GOT Milano)

Napoli: Giulio Calogero (GOT Napoli)

Palermo: Giulia Bentley (VPO Palermo)

Perugia:  Carlo Gambucci (GOT Perugia)

Reggio Calabria:  Raffaella Amodio (VPO Reggio Calabria)

Salerno:  Elisabetta Barone (VPO Salerno)

Torino: Paola Bellone (VPO Torino)

Trieste Claudio Lupi (VPO Udine)

Venezia: Francesca Orlando Facchin (GOT Venezia)

Bologna: Leonardo Berardi (VPO Rimini - Bologna è l'unica sede in cui l'intervento non sia stato ammesso).

La giornata è stata emozionante anche per alcuni passaggi che abbiamo potuto ascoltare negli interventi di magistrati e avvocati.

Il Presidente della Corte d'Appello di Torino, il Dr. Arturo Soprano:

"Alcune doverose e sentite considerazioni devono essere fatte sulla Magistratura onoraria.
È notorio che la Magistratura onoraria svolge, da oltre un ventennio, un servizio essenziale per il corretto funzionamento della giustizia.
Con l’istituzione dei Giudici di pace (1991) si è attuato, invero, un primo e sostanziale effetto deflattivo del carico dei processi.
Le Procure delle Repubbliche ed i Tribunali non sarebbero certamente più in grado di svolgere le loro funzioni senza il generoso apporto dei giudici onorari.

I Giudici di Pace non si limitano a svolgere le sole specifiche funzioni ad esse assegnati dal legislatore, ma hanno un loro ruolo e svolgono, in buona sostanza, compiti perfettamente identici a quelli riservati ai magistrati ordinari.
I Giudici onorari sono “arruolati” attraverso un concorso pubblico per titoli; svolgono un periodo di effettivo tirocinio; sono soggetti a valutazione periodica quadriennale per la conferma, da parte dei CG e del CSM, con procedure che, per le Sezioni Unite della S.C., hanno natura paraconcorsuale; partecipano periodicamente alla formazione, anche centralizzata ed hanno, in media, una buona preparazione tecnico-professionale; larga parte di essi ha già svolto, in passato, funzioni di GOT o di VPO.
La qualità del lavoro svolto dalla Magistratura onoraria è, quindi, di buon livello, come risulta anche dai dati ministeriali contenuti nella citata relazione ministeriale (solo il 3% delle sentenze civili emesse dai giudici di pace sono oggetto di impugnazione).
Un giudice di pace tiene, di regola, almeno due o tre udienze a settimana e, negli altri giorni, è impegnato a stendere la motivazione delle sentenze introitate.
La legge istitutiva del 1991 impone poi ai giudici onorari gli stessi doveri di correttezza, di lealtà, di laboriosità richiesti ai magistrati ordinari.
I pochi magistrati onorari che hanno dimostrato scarsa efficienza e che non sono stati in gradi di svolgere il loro delicato incarico sono stati rimossi o comunque sottoposti a gravi sanzioni disciplinari.
E tutto questo viene svolto a fronte di una modesta retribuzione con la quale devono, tra l’altro, pagare, di tasca loro, la previdenza.
I magistrati onorari non godono di alcuna tutela assistenziale e previdenziale e non svolgono, di regola, altre attività lavorative.
È allora necessario sostenere le giuste rivendicazioni dei magistrati onorari, lavoratori precari che da sempre svolgono, anche con notevoli sacrifici personali, una mole rilevante di lavoro nell’interesse della Giustizia e offrono un contributo divenuto oramai fondamentale e non altrimenti sostenibile.
Ai magistrati onorari, privi di adeguato riconoscimento dei loro diritti, va, quindi, con vivo ringraziamento, la solidarietà dei Magistrati di carriera".

Mentre a Caltanissetta  Francesca Dara (a destra),  consegnava al Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia, Dr. Giovanni Melillo, la proposta di emendamento Sei Luglio con la rosa, a Torino il Dr. Francesco Pelosi, presidente della Giunta ANM Piemonte - Valle d'Aosta, interveniva collegando le istanze di potenziamento dell'ufficio per il processo con la necessità urgente della nostra riforma:

"Anche l’ufficio del processo, più volte annunciato come innovazione volta a supportare il lavoro dei magistrati e dunque a migliorare l’efficienza del servizio, è una riforma rimasta sulla carta.

A questo proposito richiamiamo con forza l’attenzione del Governo sulla necessità di risolvere il problema delle precarie condizioni di lavoro dei magistrati onorari, vere colonne portanti della Giustizia in Italia, senza il cui apporto possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, i tribunali oggi chiuderebbero. I giudici onorari, i vice procuratori onorari e i giudici di pace lavorano intensamente e stabilmente nei palazzi di giustizia, privi di tutte le garanzie costituzionali a salvaguardia dei lavoratori, da quelle previdenziali, a quelle assistenziali, fino a quelle retributive".

A Milano interviene il Presidente Vicario della Corte d'Appello di Milano, dott.ssa Marta Chiara Malacarne, la quale sottolinea che: "Alla vigilia dell’attesa immissione in servizio, presso la Corte d’Appello, dei 39 Giudici Ausiliari reclutati, si è acuita l’esigenza di affrontare in modo organico i temi maggiormente sentiti dalla magistratura onoraria, quali la definizione dello stato giuridico, l’adeguamento del trattamento previdenziale connesso alla stabilizzazione delle funzioni, la definizione delle incompatibilità, temi che si auspica possano trovare adeguata soluzione nella competente sede legislativa".

La Sicilia ha emozionato anche attraverso l'intervento dell'Avv. Francesco Greco, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, che, rivolgendosi direttamente al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, ha fatto un'invettiva contro lo Stato Italiano "assumendo la difesa" dei Magistrati Onorari.  Sentire per credere (su Radio Radicale) l'intervento:

"Altro tema che non può non essere sollevato, seppur molto sinteticamente, è quello che riguarda la magistratura onoraria, vera ancora di salvataggio della giurisdizione, trattata da Cenerentola delle aule giudiziarie, della quale non può farsi a meno, ma si guarda con distacco. Lo Stato è il più grande datore di lavoro in nero. I magistrati onorari, che per anni, per decenni, con il loro lavoro salvano dal fallimento la giustizia italiana, sono sottopagati, non hanno previdenza, non hanno assistenza, non hanno ferie, e le donne magistrato onorario non hanno indennità di maternità nè l'astensione obbligatoria; qualunque datore di lavoro sarebbe pesantemente sanzionato da un giudice del lavoro. Eppure queste violazioni dei principi basilari di ogni attività lavorativa avvengono qui, nelle aule di giustizia dove si attua (o si dovrebbe) la giustizia. A Palermo - paradosso dei paradossi - i magistrati onorari in tribunale sono stati chiamati a far parte pure delle sezioni lavoro, e quindi riconosceranno ai lavoratori di altri settori quei diritti che a loro lo Stato nega. E' assurdo. 

Si auspica una riforma complessiva, urgente, equa della magistratura onoraria, che ne preveda la selezione secondo qualità e le riconosca il ruolo ed i diritti ".

 

Di seguito alcuni frammenti di cronaca delle inaugurazioni. Antonio Barulli, a Campobasso, ha guadagnato un servizio sul TG3 Molise, andato in onda nell'edizione di pranzo e in quella della sera (nell'immagine Federica Cavallo all'Aquila).

A sinistra Elisabetta Barone a Salerno

A Sinistra Francesca Dara a Caltanisetta

A sinistra Raffaella Amodio a Reggio Calabria.